giovedì 26 giugno 2008

ESITI DELLA CONSULTAZIONE DELLA SCUOLA FIORENTINA

A conclusione di un percorso che ha coinvolto tutti i sette poli scolastici in cui è suddivisa la provincia di Firenze, tutti gli interventi delle varie componenti scolastiche sono stati raccolti in modo sistematico per argomenti. La sintesi è stata restituita a tutti gli intervenuti e alle scuole della provincia, dopo di che si è tenuta l’assemblea plenaria, nel corso della quale i vari aspetti della riforma degli Organi collegiali della scuola sono stati votati punto per punto. La proposta che ne è risultata è di indubbia qualità, in primo luogo perché salvaguarda i punti di forza della vigente normativa, inserendo elementi innovativi che fanno ben sperare per l’auspicato rilancio di questi Organi. Il percorso seguito ha consentito di attingere alla viva esperienza di centinaia di genitori, docenti, studenti, dirigenti, personale ATA, e lo spirito comune di trovare il meglio per la scuola e per i nostri figli ha fatto convergere le singole posizioni verso una proposta unitaria e organica.
Poiché il nostro fine non è -né poteva esserlo- quello di stilare una proposta di legge, si riportano nell’ordine le proposte deliberate dall’assemblea:
1- Mantenere il Consiglio di Classe
Tutti i partecipanti ai nostri incontri hanno richiesto il mantenimento del Consiglio di Classe come spazio di confronto e di concertazione. Il rappresentante di classe è unanimemente considerato come lo snodo principe per un corretto rapporto scuola-famiglia, proprio perché i nostri figli possano “stare bene a scuola”. Per una maggiore efficacia, è stato proposto che il numero dei rappresentanti di classe sia di due in tutti gli ordini di scuola.Grande preoccupazione circa il fatto che ben 14 delle 15 proposte di legge avanzate nelle ultime tre legislature abbiano proposto l’abolizione del consiglio di classe con la presenza di genitori e studenti.
2- Formazione per i membri eletti negli OO.CC.
Strumento principe per riguadagnare l’auspicata partecipazione è stato univocamente individuato nella formazione. Una formazione che ogni scuola dovrebbe obbligatoriamente fornire alle persone elette negli Organi collegiali, in modo che possano svolgere efficacemente il proprio ruolo. È opinione condivisa che demotivazione e scarsa partecipazione sono essenzialmente da attribuire al senso di inutilità che prende rappresentanti e consiglieri a pochi mesi dalla loro elezione. Si ritiene che i genitori abbiano necessità di conoscere la normativa scolastica e di comprendere bene il proprio ruolo. Fa ad esempio pensare che nel corso degli incontri fiorentini molti genitori abbiano richiesto spazi di azione che la normativa attuale mette già a loro disposizione: evidentemente non la conoscono.Ancora formazione anche per tutti gli altri membri eletti nel Consiglio di Circolo/Istituto: docenti, personale ATA e studenti hanno necessità di conoscere le proprie competenze, la normativa, il bilancio.
3- Coinvolgimento delle Associazioni professionali della Scuola e delle Associazioni dei Genitori
La formazione non può essere però fatta in modo asettico. Per coinvolgere veramente non può limitarsi all’enunciazione delle norme, bensì deve portare l’esperienza vissuta di chi ha già maturato un percorso di rappresentanza nella scuola, le sue difficoltà, le sue soddisfazioni. Solo così, dalla passione e dai valori di cittadinanza attiva di chi ha sudato -e talvolta sofferto- nella scuola, si potranno “catturare” nuove leve di rappresentanti di classe e consiglieri.
La richiesta, ben precisa, non viene a caso, ma nasce dall’esperienza di 15 incontri di formazione effettuati dal FoPAGS di Firenze in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale: oltre 500 persone coinvolte, dibattiti serrati, voglia di studiare e di impegnarsi, e poi effettive ricadute all’interno dei Consigli delle Scuole fiorentine.4- Permessi lavorativiUn ulteriore elemento che può incidere positivamente sulla partecipazione, in questo caso solo dei genitori, è la possibilità di ottenere permessi lavorativi, anche non retribuiti, per partecipare alle sedute.
5- Consiglio di Circolo/Istituto
Unanimità sulla proposta di mantenere la presidenza a un genitore e un ugual numero di docenti e genitori nel Consiglio di Circolo/Istituto (genitori e studenti alle superiori). Unanime anche la presa di posizione a favore del mantenimento dei nomi “Consiglio di Circolo” e “Consiglio d’Istituto”. Il concetto di fondo è che la scuola deve essere una comunità educante e non un’azienda. Non si vede poi perché debba essere ridotto il numero dei membri, che operano gratuitamente e possono essere una grande risorsa per la scuola.Vista con un certo scetticismo la presenza stabile di esperti e di rappresentanti degli Enti locali all’interno del Consiglio. Si è ritenuto invece utile e necessario prevedere la possibilità di invitare esperti ed Enti locali in relazione alle materie da trattare, così come attualmente avviene.L’unico aspetto deliberato in Assemblea e che il FoPAGS di Firenze non si sente di condividere è la proposta di prevedere sì la presenza in Consiglio del Direttore dei servizi generali e amministrativi, ma senza diritto di voto.
6- Giunta Esecutiva
Si è ritenuto utile ripristinare la Giunta con tutte le sue precedenti funzioni, come utile momento di informazione e di dibattito, che aiuta a predisporre i lavori del Consiglio.
7- Numero minimo di sedute
È stata avanzata la proposta di vincolare i Consigli d’Istituto a un numero minimo di sedute, anche se qualcuno si è giustamente lamentato del fatto che si debba giungere a tanto per garantire il buon funzionamento dei Consigli. Anche per i Consigli di classe è stato richiesto l’aumento delle sedute annuali, perché altrimenti in due soli incontri risulta difficile per i genitori entrare dentro i problemi e soprattutto poter concretamente collaborare.
8- Consulta dei Genitori
È molto sentito il bisogno di un maggior numero di momenti collegiali. Dopo ampio dibattito si è giunti alla conclusione che la soluzione ottimale può essere una Consulta dei genitori nella quale entrino a far parte sia i genitori eletti nel Consiglio che i rappresentanti di classe. Positive esperienze in provincia di Firenze mostrano come la Consulta funzioni da efficace momento di incontro fra l’organo politico dell’istituzione scolastica e le famiglie, nel quale si scambiano informazioni, disponibilità e proposte. Notevole la ricaduta in termini di partecipazione delle famiglie alla vita scolastica e di soddisfazione da parte dell’utenza.La Consulta può costituire anche un luogo di dibattito in cui ospitare, a seconda dei temi da trattare, esperti del mondo del lavoro, rappresentanti dell’associazionismo e degli Enti locali. In tal modo la scuola si può rapportare efficacemente con il territorio, senza correre il rischio di condizionamenti esterni che potrebbero verificarsi con la presenza di esperti all’interno del Consiglio. Occorrerebbe poi prevedere la presenza di rappresentanti delle scuole alle apposite Commissioni istituite dagli Enti locali.
9- Investire sulla comunicazione
Ogni scuola deve essere obbligata a investire sulla comunicazione interna: luoghi fisici come una bacheca; uno “sportello genitori”, per il dialogo e per informare; commissioni paritetiche genitori-insegnanti; un sito internet efficace e facilmente fruibile; fino al “vademecum del rappresentante di classe”. Iniziative tutte che si vedono strettamente correlate allo scottante tema della
partecipazione.Coordinamento Genitori Democratici Campania

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